LA SUA STORIA: conosciamo meglio Nicole Van Aswegen – "Il duro lavoro e l'impegno ti portano a realizzare i tuoi sogni… se ci crediamo, possiamo ottenere tutto"
Ecco nel dettaglio il profilo della sudafricana impegnata nel WorldWCR
Ora è il momento di conoscere meglio una delle protagoniste che nel 2024 hanno preso parte alla prima edizione del Campionato del Mondo Femminile FIM. Si tratta di Nicole Van Aswegen (Andalaft Racing).
QUASI DUE DECENNI DI ESPERIENZA NELLE COMPETIZIONI: una stella in campo nazionale
Nicole Van Aswegen rappresenta con orgoglio il Sudafrica nel WorldWCR; in precedenza ginnasta in campo internazionale, la sua famiglia l’ha aiutata nel trovare il proprio percorso nel campo delle competizioni. Corre da 18 anni, la maggior parte trascorsi in campo nazionale oltre ad aver disputato alcune gare internazionali.
I suoi primi ricordi legati alle moto
“Mio papà tornò a casa con la mia prima moto, una Yamaha TZR 50, come sorpresa per me. Quando ero piccola, i miei genitori correvano nelle corse drag. Praticavo ginnastica. Gareggiavo per il Sudafrica ed ero parecchio indaffarata. Facevo delle corse drag ma non in campo nazionale, soltanto a livello di club. A scuola i miei amici disputavano gare di superbike e tutti i weekend andavamo a vederli. A mio papà ho detto che volevo fare proprio questo; lui mi ha detto ’prima finisci la scuola e poi partiremo’”.
IL LUNGO PERCORSO: inizia a correre nel 2006, ora in pista nel WorldWCR
Van Aswegen ha iniziato a correre nel 2006 e da allora ha sempre inseguito il proprio sogno, saltando una sola stagione quando è diventata mamma. È stata la prima donna a correre nel campionato sudafricano 600cc e anche la prima sudafricana a salire sul podio in sella a una Supersport 600cc. Nel 2010 ha vinto il campionato femminile sudafricano nella classe 600cc. Dopo aver corso nella classe 300cc e nella classe 400cc in campo nazionale per approdare poi nella 600cc, è stata una delle protagoniste nelle posizioni di testa, salendo sul podio correndo contro gli uomini in campo nazionale per affrontare poi un 2024 in campo internazionale nel WorldWCR. Per un lungo periodo nel corso della sua carriera, come lavoro ha venduto moto e ricambi, anche se non è stato facile combinare tutto questo con gli impegni legati alle gare. La soluzione è arrivata quando ha incontrato suo marito; aveva un’azienda di saldatura che era chiusa nei weekend di gara. È entrata a farne parte e ora trascorrono insieme i weekend sulle piste di gara.
PORTACOLORI DEL SUDAFRICA: orgogliosa di rappresentare il proprio Paese
Van Aswegen si sente molto orgogliosa di rappresentare il Sudafrica sul palcoscenico mondiale. "Qui è molto impegnativo”, dice in merito alle difficoltà finanziarie che la maggior parte dei piloti deve affrontare nel suo Paese. Inoltre è molto grata nei confronti di tutti coloro che le permettono di trovarsi dove si trova ora.
NICOLE SPIEGA: i punti di riferimento nelle competizioni
“Come persona penso di aver imparato molto da me stessa. Correre è più impegnativo mentalmente rispetto a quanto non lo sia fisicamente. Devi essere forte a livello mentale. Correre e vedere che arrivi nona o decima è abbastanza demotivante e devi trovare dentro di te la forza di andare avanti a lottare. Ti insegna a essere forte mentalmente. Devi essere forte e impegnarti”.
IL RAPPORTO TRA MADRE E FIGLIA
Nicole trae ispirazione anche da sua figlia: “Anche mia figlia mi ha insegnato a essere forte a livello mentale. Mi ha visto cadere. Quando era piccola dovevamo lasciarla a qualcuno nei box e poi scendevo in pista. Devi essere forte anche perché sai che c’è questa piccola che ti guarda e devi essere sicura che quando tornerai da lei, lei sarà felice. Penso che mi abbia insegnato anche a trovare un equilibrio nella mia vita”. Ora sua figlia ha sette anni e ha iniziato a guidare le minimoto all’età di due anni. Nei weekend gira con i suoi genitori ma al momento non corre.
Domande e risposte veloci
Chi è il tuo pilota preferito? “Marc Marquez. Adoro la sua motivazione e la sua grande umiltà. Si allena con grande impegno, non dimenticando gli infortuni con cui ha dovuto fare i conti. Cade, si rompe il braccio ma poi torna e dà nuovamente tutto, poi cade nuovamente. Tutti dicono ‘oh, dovresti tifare Brad (Binder), è sudafricano’, ma tifavo Marquez prima ancora che Brad iniziasse a correre in MotoGP™. Apprezzo Brad ma per me Marquez è qualcosa di speciale”.
Chi è l’atleta che ti ispira di più? “Simone Biles. È la ginnasta più anziana tra quelle in attività e ancora vince. Anch’io sono una delle più anziane ma mi impegno per continuare a vincere”.
Quali sfide ha dovuto affrontare come donna nel mondo delle competizioni e come è riuscita a superarle? “Una delle sfide che mi vengono subito in mente è che è dura gareggiare in uno sport prettamente maschile ed è dura specialmente se li batti. Detestano essere battuti da una donna. Un altro ostacolo è stato quello legato alla mia stazza. Sono bassa, piccolina, ho corso nella classe 1000cc, quindi contro gli uomini è stata tosta dato che fisicamente sono più forti rispetto alle donne”.
Cosa significa per te prendere parte alla prima stagione del WorldWCR? “È più di un onore. Sono onorata di far parte di questo Campionato e davvero entusiasta. Da anni aspettavo l’arrivo di un Campionato riservato alle donne. Voglio ringraziare tutti quelli che lo hanno reso possibile per me. Qui in Sudafrica, a livello finanziario, è davvero complicato. Persino persone che non conoscevo mi hanno aiutato. Li ringrazio tutti”.
Quale messaggio hai per le giovani ragazze e le aspiranti atlete che seguono il WorldWCR? “Il messaggio che rivolgo a tutte le giovani donne di tutto il mondo è che siamo forti e uguali e che se ci crediamo possiamo ottenere qualunque risultato. Con il duro lavoro, la determinazione e la mentalità possiamo essere le migliori. Il duro lavoro e l’impegno è tutto ciò che ti porta a realizzare i tuoi sogni”.
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